Questa romantica ed accogliente casetta, nella quale preziosi oggetti antichi arrivano a fondersi con quelli moderni in modo armonico, intende richiamare l’attenzione sulla tradizione moranese delle “gualchiere” e delle “filande”, che fino al secolo scorso erano fiorenti e diffusissime nei territori limitrofi al paese.
Alla fine dell’Ottocento, e dunque prima ancora della grande diffusione novecentesca dei lavorati in lana e dei prodotti in seta, poche erano le famiglie che potevano permettersi di possedere le greggi necessarie alla produzione delle preziose fibre. I più poveri trovarono perciò un modo di ricavare i tessuti da un’altra fonte, questa volta vegetale e dal facile reperimento: per l’appunto, la pianta della ginestra.
Questa peculiare fibra, molto grezza e rigida, veniva cardata, filata, tinta con colori naturali ed infine tessuta al telaio. Per la realizzazione di tali manufatti tessili in ginestra, occorreva, però, un grandissimo sacrificio in termini di fatica e di privazioni; la loro produzione rimase perciò limitatissima, finché, durante il secolo scorso, divenne solo un vago ricordo.
E così, con l’intento di salvare le testimonianze di questi dignitosi sforzi, abbiamo deciso di recuperare i tessuti ormai dimenticati per trasformarli nei protagonisti della nostra piccola Soffitta.